Sul sito americano della rivista Rolling Stone è stato pubblicato ieri (2 gennaio) un articolo dove Nick Mason sceglieva cinque tra le migliori canzoni scritte da Syd Barrett per i Pink Floyd.
L’intervista a Mason, condotta da Andy Greene, è stata tradotta oggi dall’edizione italiana del sito Rolling Stone (disponibile tramite questo link):
Astronomy Domine
Questo è un grande pezzo per un batterista, e ha un tempo interessante. Credo anche che abbia delle belle sfumature fantascientifiche. È interstellare, quasi astrologica. E c’è anche un po’ di filosofia anni sessanta, mescolata con un testo psichedelico. È molto divertente da suonare per me, soprattutto per il tempo. Mi ricorda un po’ Ginger Baker, una mia grande influenza, il pezzo è pieno di fill nel suo stile. Inizia con la voce del nostro manager mentre legge i nomi di alcuni pianeti. In quel periodo il management era coinvolto anche nella direzione artistica, non solo nelle questioni economiche.
Bike
Quello che ricordo di questa canzone è che tutti gli orologi registrati erano reali. Il testo è molto alla Syd, straordinariamente astuto. È divertente, ma ha come un sottofondo di tristezza. Quando la ascolto adesso, mi rendo conto di quanto fossimo giovani e immaturi, e che eravamo senza speranza di fronte al crollo di Syd.
Interstellar Overdrive
Insterstellar Overdrive è una traccia aperta all’improvvisazione e alla reinterpretazione. Il riff d’apertura, per esempio, si presta a molti stili diversi. Al momento abbiamo un nostro modo di suonarla, ma sono sicuro che quando partiremo in tour prenderà direzioni diverse.
Astronomy Domine
Questo è un grande pezzo per un batterista, e ha un tempo interessante. Credo anche che abbia delle belle sfumature fantascientifiche. È interstellare, quasi astrologica. E c’è anche un po’ di filosofia anni sessanta, mescolata con un testo psichedelico. È molto divertente da suonare per me, soprattutto per il tempo. Mi ricorda un po’ Ginger Baker, una mia grande influenza, il pezzo è pieno di fill nel suo stile. Inizia con la voce del nostro manager mentre legge i nomi di alcuni pianeti. In quel periodo il management era coinvolto anche nella direzione artistica, non solo nelle questioni economiche.
Interstellar Overdrive
Insterstellar Overdrive è una traccia aperta all’improvvisazione e alla reinterpretazione. Il riff d’apertura, per esempio, si presta a molti stili diversi. Al momento abbiamo un nostro modo di suonarla, ma sono sicuro che quando partiremo in tour prenderà direzioni diverse.
Vegetable Man
Un brano meraviglioso. Suona relativamente semplice, ma in realtà è piuttosto complesso, quasi punk. Ci sono quattro colpi di rullante per battuta, un modo molto punk di suonare la batteria. Syd scrisse moltissime canzoni in quel periodo, nei due anni successivi al nostro primo concerto nell’ottobre del ’67. All’epoca avevamo solo due o tre inediti, e un anno dopo eravamo già pieni di materiale.
Arnold Layne
Questa è una canzone insolita. Fa parte di quell’ondata anni sessanta contro le canzoni d’amore. La costa strana è che nel 1967, o forse alla fine del ’66, noi volevamo suonare r&b e ci siamo ritrovati a scrivere canzoni come questa, Bike e The Gnome, tutte dedicate a quello strano periodo della vita inglese.
L’articolo in lingua inglese è disponibile qui.