Nick Cave sceglie Gilmour e Fripp

Nick Cave e David Gilmour, 10 luglio 2010 – foto di Dave M. Benett.

Qualche giorno fa Nick Cave ha risposto ad una domanda di una fan chiamata Laura (di Nizza, in Francia), che gli aveva inviato sul blog “The Red Hand Files” la seguente domanda: “Quando è stata l’ultima volta che hai provato un senso di orgoglio (in te stesso)?”.


“Di recente, ho visto il film Mandy con i miei figli – un film terrificante ma bellissimo. La canzone Starless dei King Crimson è stata usata con grande efficacia durante i titoli di testa. I miei figli hanno concordato sul fatto che questa era una canzone straordinaria, che mi ha reso felice perché quando ero adolescente ero un grande fan dei King Crimson. King Crimson sono stati in grado di combinare straordinari momenti di purezza e fragilità con un rock’n’roll super pesante, e forse hanno impresso da qualche parte nella mia mente lo schema di alcune delle più schizofreniche canzoni dei Bad Seeds. Erano padroni dell’improvvisa eruzione violenta. Bill Bruford, il loro batterista era semplicemente fuori dal pianeta e Robert Fripp era il mio chitarrista preferito all’epoca, insieme, ovviamente, a David Gilmour. Da adolescente, ero un grande fan del rock progressivo inglese. Pink Floyd, Jethro Tull, Procol Harum, Yes, Emerson, Lake e Palmer. Ho adorato quella roba. La adoro ancora. Ancora oggi Robert Fripp e David Gilmour sono dei giganti per me e rimangono tra i miei chitarristi preferiti. Fripp e Gilmour sono musicisti molto diversi ma c’è qualcosa nel tono dei loro strumenti che mi tocca in un posto molto profondo. Lo stesso vale per Eddie Hazel di Funkadelic (ascolta Maggot Brain!). Questi chitarristi suonano come se stessero cantando, credo. Dal punto di vista tonale ed emotivo, la chitarra di David Gilmour è semplicemente una versione sovralimentata della sua voce – satinata, commovente ed epica. Il suono della chitarra di Robert Fripp è più radicale, pericoloso e imprevedibile, ma anche nella sua forma più conflittuale quella qualità lirica e musicale non è mai lontana”.