Presentato alla Battersea “Animals” atmos

Si è svolto ieri sera (14 maggio) all’interno del Cinema nella Turbine Hall B della Battersea Power Station di Londra uno speciale ascolto della nuova versione atmos di “Animals”, attesa nei negozi venerdì 17 maggio 2024.

Il sito SuperDeluxeEdition riiporta oggi una dettagliata cronaca della serata.

Erano presenti due ospiti d’eccezione, Aubrey Powell della Hipgnosis e Nick Mason dei Pink Floyd, entrambi intervistati da Daryl Easlea per il pubblico presente.

Powell ha introdotto la serata, scavando nei suoi ricordi: “Quando sono venuto qui con Roger Waters [alla fine del 1976] era piuttosto scioccante. L’edificio era fuori uso, anche se avevano una turbina che funzionava ancora un po’, ma intorno all’edificio c’era un disordine fenomenale. C’erano detriti dappertutto: vecchio materiale ferroviario, cumuli di scorie di carbone, filo spinato con pezzi di plastica attaccati – un vero e proprio disastro. Credo che Roger e io siamo rimasti scioccati dallo stato in cui si trovava. Ma la cosa molto interessante fu che, bussando all’unica porta disponibile di questo enorme edificio, qualcuno rispose! E questo tizio con un berretto di tela e una tuta da lavoro disse: “Cosa volete?” e noi rispondemmo: “Vogliamo far volare un maiale tra i camini”. E lui: “Quanto?”. “£200?”. E lui: “Fatto!”. Non c’è da mentire, fu così semplice. La salute e la sicurezza non esistevano. Una settimana dopo, eravamo lì: i Pink Floyd, io e un maiale”.

L’evento è andato avanti con l’ascolto della versione atmos di “Animals” e, subito dopo, Nick Mason ha raggiunto Daryl Easlea sul palco. Il batterista ammette di non aver ascoltato “Animals” in 40 anni ma lo ha trovato interessante. “Sembra stupido dirlo, ma mi è piaciuto molto! Voglio dire, più di quanto mi aspettassi” e con “tanti elementi che avevo completamente dimenticato, come il modo di suonare di Rick”. Il batterista ha aggiunto “la struttura melodica è molto più sofisticata di quanto ricordassi”, sottolineando “quanto sia oscuro il disco, sia dal punto di vista lirico che musicale”.

I ricordi tornano sulle registrazioni, le prime ai Britannia Row Studios di Londra, i nuovi studi costruiti all’epoca dai Pink Floyd: “L’abbiamo concepito per essere qualcosa che potessimo assolutamente gestire da soli, sia come singoli che come gruppo. È probabilmente il meno accurato, in termini di assenza della struttura di Abbey Road, con tutto il back-up. Eravamo più o meno [solo] noi, il tecnico che si occupava dell’attrezzatura e Brian Humphries, che era l’ingegnere”.

Un giornalista domanda a Mason se potesse scegliere un altro album da ascoltare: “Oh, non ne sono sicuro” per poi correggersi “Beh, in realtà ne sono sicuro. Probabilmente ascolterei ‘Saucerful of Secrets’, perché è un album che mi piace molto e sarebbe bello riascoltarlo ora, come un pezzo completo. Sì, lo penso!”.