Roger Waters ha postato sui suoi profili social alle 21:48 di oggi (5 settembre) un filmato di 10:40 dedicato alla Palestina accompagnato da questo testo: “Listen to the Voice of Reason, Free Palestine Now. Love R.”.
Per visionare il filmato seguite questo link.
Il filmato viene introdotto da un testo bianco su sfondo rosso in inglese, con il sottofondo della sezione di “Time” tratta dalla versione “redux” di “The Dark Side Of The Moon“:
“The voice of reason. The voice had been there all along, Hidden In the stones, in the rivers, Hidden in all the books, Hidden in plain sight, It was the voice of reason” (Traduzione: “La voce della ragione. La voce era lì da sempre, Nascosta nelle pietre, nei fiumi, Nascosta in tutti i libri. Nascosta in bella vista. Era la voce della ragione.”).
Subito dopo ecco il volto in primo piano di Roger Waters che parla (traduzione):
“Ok, questo è un messaggio dalla Voce della Ragione. Ai fini di questo momento, di oggi, io sarò la Voce della Ragione, ok? Stiamo andando a sbattere contro gli scogli, dobbiamo cambiare rotta.
Nel 1860, la Voce della Ragione disse agli schiavisti: “Potete evitare una guerra civile e 600.000 morti, ma dovrete rinunciare alla schiavitù.” La risposta degli schiavisti alla voce della ragione fu una parola: F-U-N (ndt: Waters utilizza questa parola al posto di un’altra censurabile). Il resto è storia. Non finì bene e la questione non è ancora risolta.
Gli Stati Uniti sono ancora oggi un Paese paralizzato dall’idea, percepita come destino manifesto, che i bianchi europei abbiano il diritto di invadere nuovi mondi, uccidere le popolazioni indigene e saccheggiare la terra.
Quello era il 1860.
Nel 2025, la Voce della Ragione dice a Israele, agli Stati Uniti d’America e a tutti i loro seguaci:
“Potete vivere in un mondo pacifico, ma dovrete rinunciare al vostro attaccamento al destino manifesto e all’occupazione, incluso il saccheggio della terra e l’uccisione del popolo.”
La risposta alla voce della ragione, oggi, è: “Vaff…”, voce della Ragione. Sei un bugiardo, antisemita, inglese del cavolo, comunista. Noi comandiamo il mondo.”
Lo ha detto Joe Biden solo l’anno scorso.
Fantastico. Pagina due.
Fate attenzione. Scherzo. Un attimo. Oh, guardate, mi sto versando un bicchiere di vino. Beh, sono passate le sette. Il sole è tramontato, anche per la Voce della Ragione.
Eccoci, pagina due. Il 29 novembre 2012, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite votò quasi all’unanimità per concedere alla Palestina lo status di Stato osservatore. Lo so, perché ero lì quel giorno.
Quel giorno tenni un discorso alla Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Fu una grande giornata. Avrebbe potuto essere l’inizio di qualcosa di buono. Ma da quel giorno, il veto degli Stati Uniti nel Consiglio di Sicurezza si è posto, implacabile, contro la diffusione dei diritti umani universali nel mondo, in particolare nella Terra Santa.
Stiamo andando contro gli scogli. Ma noi, il popolo delle Nazioni Unite, dobbiamo reagire — e possiamo farlo.
Esiste una risoluzione ancora in vigore: “Uniting for Peace” (“Uniti per la Pace”), creata appositamente per aggirare l’uso maligno del potere di veto nel Consiglio di Sicurezza, soprattutto quando da qualche parte nel mondo si sta verificando qualcosa di manifestamente malvagio.
Il genocidio in Palestina, oggi, è manifestamente malvagio.
Guardando avanti, il 17 settembre, cioè tra due settimane da oggi, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite avrà l’opportunità di aggirare il veto degli Stati Uniti e di votare — e lo farà, quasi all’unanimità — una risoluzione “Uniting for Peace” che richiederà la fine dell’occupazione israeliana di Gerusalemme Est e di tutti gli altri territori palestinesi occupati.
Questa risoluzione autorizzerà l’invio di Caschi Blu armati delle Nazioni Unite nei territori occupati della Palestina e lo sgombero delle forze di difesa israeliane occupanti, che stanno saccheggiando la terra e commettendo un genocidio continuo contro il popolo indigeno.
Questa è la malvagità di cui parlavamo prima.
Se noi, il popolo, coglieremo questa opportunità il 17 settembre 2025, quel giorno sarà ricordato per sempre come il giorno in cui noi, il popolo delle Nazioni Unite, abbiamo salvato non solo i nostri fratelli e sorelle in Palestina, ma anche, forse, tutta la vita sulla Terra.
Noi, il popolo, ci saremo uniti nello spirito di Sumud.
Noi, il popolo, ci saremo uniti per la pace.
Il 17 settembre 2025, quando tutte le nostre voci si uniranno in armonia, noi, i Popoli Uniti di queste Nazioni Unite, avremo invertito la rotta.
Il 17 settembre. Siate presenti. Siate ovunque. Noi ci saremo. Invertiremo la rotta di questa nave. Vi voglio bene“.
Subito dopo, ritornano le parole sullo schermo, che seguono le parole della parte finale della canzone “Sumud“:
“And when all those new voices join us in harmony standing shoulder to shoulder from the river to the sea. People from every nation will hear that joyful sound ordinary people just standing their ground, and together these ordinary people together they will turn this ship around, oh yeah, together. Oh yeah, together we will turn this ship around“.
(Traduzione: “E quando tutte quelle nuove voci si uniranno a noi in armonia, fianco a fianco, dal fiume al mare. Persone di ogni nazione sentiranno quel suono gioioso, gente comune che semplicemente resta salda, e insieme queste persone comuni, insieme, cambieranno la rotta di questa nave, oh sì, insieme. Oh sì, insieme cambieremo la rotta di questa nave.“).