Sul sito The Independent è stata pubblicata oggi una intervista con Polly Samson, che si racconta in occasione della pubblicazione del libro fotografico “David Gilmour Luck and Strange Studio/Live”.
La traduzione completa dell’articolo (l’originale è disponibile qui):
Intervista
«C’è un’intensità emotiva»: Polly Samson sulle sue foto di David Gilmour
In occasione dell’uscita del nuovo libro fotografico che documenta la creazione e il tour successivo al quinto album solista della star dei Pink Floyd, Luck and Strange, Polly Samson racconta a Roisin O’Connor quanto sia «infinitamente affascinata» dal modo di suonare di Gilmour e dalla ricerca di catturare «qualcosa di quella sua espressività».

Uno specchio che riflette figure accovacciate in un giardino avvolto nella nebbia; un uomo e il suo cane che attraversano un campo allagato; donne che danzano estatiche, come streghe sotto la luna piena, su un palcoscenico illuminato da un fascio di luce. Sono solo alcune delle immagini presenti nel nuovo libro di Polly Samson, che racconta il percorso del quinto album in studio del marito, Luck and Strange di David Gilmour.
«È stato davvero bello riappropriarmi delle mie foto dei concerti, che negli ultimi vent’anni sono apparse in varie pubblicazioni e in tutto internet, spesso senza credito», racconta Samson a The Independent. «È un’emozione vederle così splendidamente stampate in un libro.»
Samson è nota, naturalmente, anche per la sua attività di scrittrice e giornalista, oltre che per romanzi come l’eccellente A Theatre for Dreamers del 2020 – un racconto romanzato del talentuoso ma tormentato gruppo di artisti che negli anni Sessanta viveva sull’isola greca di Hydra – e per il suo lavoro come coautrice di molti testi dei Pink Floyd e di Gilmour a partire dalla metà degli anni Novanta.
«Amo scrivere, narrativa e testi, e amo fare fotografie. Ho però capito che non posso fare entrambe le cose allo stesso tempo», dice. «La scrittura nasce soprattutto dall’introspezione – quando lavoro a un romanzo o a dei testi posso camminare per chilometri senza accorgermi di ciò che mi circonda, mentre con la macchina fotografica devo essere costantemente consapevole degli stimoli visivi, come i cambiamenti di luce o i movimenti dentro e fuori dall’inquadratura.»
Alla domanda sul processo di fotografare il marito – in tour, a casa o in studio di registrazione – Samson risponde di essere «infinitamente affascinata» dal suo modo di suonare e di cercare di «catturare qualcosa di quella sua espressività che non riguarda solo il viso, ma anche il modo in cui muove il corpo».
La recensione di The Independent del concerto di Gilmour alla Royal Albert Hall lo scorso anno osservava come «vederlo dal vivo significa assistere alla sua maestria di narratore senza parole… con la chitarra intreccia intere storie nei suoi assoli, guidando il pubblico attraverso galassie misteriose e vette celestiali».
Durante il tour di Luck and Strange, Gilmour è stato affiancato dalla figlia più giovane, Romany, con la quale ha duettato nel brano Between Two Points. Le fotografie di Samson documentano le primissime fasi di concezione e registrazione dell’album, ritratti familiari intimi, immagini dietro le quinte e scatti teatrali e suggestivi del tour dal vivo.
«Mi è sempre sembrato che la sua chitarra, e in particolare la sua intensità emotiva, dipendessero tanto dalle sue spalle quanto dalle dita», osserva Samson. «La sorpresa è stata quanto sia stato energizzante avere Romany nella band. È giovane, divertente e incredibilmente fotogenica!»
Giovinezza, mortalità e invecchiamento sono stati temi centrali dell’album di Gilmour. «La mortalità è qualcosa a cui penso – e a cui ho pensato intensamente fin da quando avevo 13 anni nella mia stanza, che in realtà era un armadio per la biancheria a casa dei miei genitori», raccontava Gilmour a The Independent in un’intervista congiunta con Samson lo scorso anno.
«Probabilmente, nella maggior parte delle canzoni che ho scritto nel corso degli anni, è sempre stato l’argomento principale. Ma quando arrivi alla mia età, devi essere realistico e ammettere che l’immortalità non è più un’opzione.»
Gilmour ha inoltre pubblicato a settembre un nuovo film concerto, Live at the Circus Maximus, Rome, proiettato nei cinema, dopo essere tornato nello storico luogo come parte del tour di Luck and Strange.
«È l’Italia, è Roma, sono luoghi meravigliosi», ha detto a proposito del significato di suonare lì. «Questi posti hanno un’atmosfera che non può non essere contagiosa, e il Circo Massimo, come l’anfiteatro di Pompei, sono luoghi semplicemente magici. Si percepiscono i passi delle persone che hanno camminato lì per millenni… ha un’energia spirituale.»
Gilmour ha detto di essersi sentito «entusiasta» di poter suonare il nuovo materiale, trovando al tempo stesso una «gioia nostalgica» nel riproporre la musica del suo straordinario repertorio: «Bisogna bilanciare tutto con quello che considero lo scopo principale di questa impresa: creare nuova musica, creare nuova arte.»
E aggiunge: «Ogni canzone è una cosa in studio e un’altra dal vivo. La gioia di suonare nuova musica dal vivo è immensa… In studio le canzoni vengono costruite, smontate, rielaborate e modificate fino a quando pensiamo di averne tirato fuori tutto il possibile. Ma dal vivo è un’esperienza completamente diversa: si conta e si parte.»
David Gilmour, Luck and Strange, Studio/Live: Photographs di Polly Samson è pubblicato da Thames & Hudson. L’album The Luck & Strange Concerts è disponibile ora per Sony Music.