Sul sito LatinaOggi è apparso ieri sera, 7 novembre, un articolo dedicato a una singolare e toccante vicenda che unisce la passione musicale alla memoria storica. Protagonista è David Meissner, un fan svizzero dei Pink Floyd, profondo conoscitore della band e di Roger Waters.
Spinto dal desiderio di ripercorrere un frammento cruciale della storia personale dell’artista, Meissner ha deciso di recarsi ad Aprilia, nei luoghi dove, nel febbraio del 1944, perse la vita Eric Fletcher Waters, padre del musicista, durante gli scontri della Seconda guerra mondiale.
«Dalla Svizzera ad Aprilia sulle tracce della storia della famiglia di Roger Waters. E’ questo il viaggio che ha visto protagonista David Meissner, originario del cantone francese e grandissimo cultore dei Pink Floyd. Una passione che lo spinto a prendere il treno per arrivare prima ad Anzio (che ha conferito la cittadinanza onoraria a Roger Waters) e poi ad Aprilia, dove al termine di diverse peripezie ha visitato il monumento in via dei Pontoni dedicato al padre Eric Fletcher Waters e quello al liceo Meucci in onore dei caduti della Seconda Guerra Mondiale. Un tour reso possibile dall’aiuto del mediatore culturale Ibrahima Camara, che grazie alla sua conoscenza del francese ha fatto da interprete e da guida al turista, accompagnandolo nelle varie tappe. Un percorso affascinante quello di David, vittima tanti anni fa di un brutto incidente dal quale si è miracolosamente ripreso, sviluppando poi nel tempo per una profonda spiritualità.
«La mia passione per i Pink Floyd nasce dal film The Wall, sono rimasto folgorato quando lo proiettarono al cinema e l’ho visto ben 16 volte. Da quel momento – spiega – ho iniziato a collezionare tutto della band, recuperando i dischi del passato e altri oggetti vari. Il mio disco preferito è Atom Heart Mother». Per questa passione Meissner è molto conosciuto, al punto da essere ritenuto il maggior collezionista dei Pink Floyd della Svizzera romanda. Artista e disegnatore, David è arrivato ad Anzio per vedere il murales di Waters e lì ha scoperto dell’esistenza dell’opera in memoria del padre Eric Fletcher, morto combattendo nei mesi successivi allo sbarco alleato. «Non sapevo di questo luogo, così ho deciso di trovarlo».
Arrivarci però non è stato semplice, visto che l’uomo per scelta non usa il cellulare (né il computer) e ad Aprilia non ci sono tante indicazioni sui monumenti, né taxi o mezzi pubblici per raggiungere via dei Pontoni. Fortunatamente però in suo soccorso è arrivato Ibrahima Camara, chiamato da una dipendente del Comune, che ha lo aiutato nella ricerca di questi luoghi.».
L’intero articolo è disponibile sul sito di LatinaOggi.


