I Pink Floyd e lo speciale Suono “I belli che suonano bene”

I belli che suonano bene: gli anni 70 in 100 album” è l’idea che sta alla base del numero speciale della storica rivista Suono, il numero 594 del luglio 2025.

Curatore dello speciale è Guido Bellachioma, eminenza del rock progressivo (è direttore della rivista Prog Italia) e non solo. Guido spiega le motivazioni e le scelte che stanno dietro a questa speciale raccolta:
Per questo viaggio all’interno dell’emozionante universo della musica degli anni Settanta ho coinvolto trenta persone (io sono la trentunesima): giornalisti (quotidiani, riviste, web, radio), addetti ai lavori vari, promoter di agenzie musicali importanti (Claudio Trotta della Barley Arts), artisti indipendenti (Francesco Gazzara, Pivio) e ovviamente Paolo Corciulo, che non poteva esimersi di tornare a scrivere di musica (Nick Drake, Marianne Faithful, John Martyn). Dopo il confronto audio con Paolo ho stilato la lista dei cento album da recensire e l’ho inviata alle persone per iniziare a scegliere quelle che volevano fare. Naturalmente cancellando mano mano gli artisti “occupati”, altrimenti avremmo potuto avere dieci recensioni di un album e nessuna di molti altri. Io, ho pensato, sceglierò alla fine tra quelli rimasti fuori. Ne sono avanzati otto e ho sbagliato totalmente le previsioni, azzeccandone solo uno… e anche sugli altri sette avrei scommesso forte, invece…“.

I Pink Floyd sono stati ovviamente scelti con l’album “Wish You Were Here” del 1975. Ci sono anche altri due dischi tra le scelte, “The Kick Inside” (1978) di Kate Bush, nel quale collabora David Gilmour (che fu anche lo scopritore dell’artista) e “Rock Bottom” (1974) di Robert Wyatt, prodotto da Nick Mason.