
Durante una recente partecipazione al podcast The Independent Ink, Roger Waters si è espresso in modo estremamente critico nei confronti di Ozzy Osbourne e dei Black Sabbath. Waters ha minimizzato l’impatto artistico della band, definendo Ozzy una figura mediatica dominata da “idiozie e assurdità”. Ha inoltre dichiarato di non aver mai nutrito alcun interesse per la sua musica, né di considerare rilevante il contributo del gruppo nella storia del rock.
Successivamente, Waters ha fatto riferimento in tono sarcastico al celebre episodio in cui Ozzy Osbourne morse la testa a un pipistrello sul palco, ironizzando su quanto fosse davvero più grave rispetto a, per esempio, mordere un pollo.
Il figlio di Ozzy, Jack Osbourne, ha difeso il padre (scomparso il 22 luglio 2025) rispondendo via social media a Waters:
“Hey Roger Waters, vaffanculo. Quanto sei patetico e fuori dal mondo. L’unico modo in cui sembri ottenere attenzioni oggi è vomitando stronzate nella stampa. Mio padre ha sempre pensato che tu fossi uno stronzo /– grazie per averglielo dimostrato.”
Approfittando del clamore della notizia, il Daily Telegraph Features di oggi (4 settembre) ha dedicato ampio spazio, raccogliendo una serie di episodi per sostenere la “colpevolezza” di Waters.
Ecco la traduzione completa dell’articolo.
«Licenziamenti, litigi e accuse di antisemitismo: la vita da provocatore di Roger Waters
Dopo decenni di comportamenti discutibili, l’ex leader dei Pink Floyd se la prende anche con Ozzy Osbourne appena scomparso.
The Daily Telegraph, 4 settembre 2025
di Alexander Larman
Un altro giorno, un’altra sparata di Roger Waters. Se c’è una certezza nel rock, è che i veterani prima o poi dicono qualcosa di controverso. Ma stavolta l’ex Pink Floyd – 81 anni suonati – ha superato sé stesso, prendendosela pubblicamente con Ozzy Osbourne appena un mese dopo la sua morte.
Ospite del podcast The Independent Ink, Waters ha dichiarato:
“Non me ne frega niente dei Black Sabbath, mai fregato nulla. Non mi interessa mordere la testa a un pollo o qualunque cosa facciano. Non me ne può importare di meno.”
E su Ozzy in particolare:
“È appena morto, poveraccio… nel suo solito stato… È stato in TV per cent’anni a dire idiozie. Non me ne frega un c—.”
Non si è fatta attendere la risposta della famiglia Osbourne. Jack, il figlio di Ozzy, ha scritto su Instagram:
“F— you. Patetico e fuori dal mondo. Ormai l’unico modo che hai per farti notare è vomitare cazz— alla stampa. Mio padre ti ha sempre considerato un c—-. Grazie per averglielo confermato.”
Waters probabilmente non si scomporrà. Non è la prima volta – e sicuramente non sarà l’ultima – che finisce nel mirino per le sue posizioni politiche estreme, in particolare contro Israele. Secondo la Campaign Against Antisemitism:
“Quando si parla di ebrei, Waters non conosce limiti. Le persone decenti capiscono che tipo è.”
Waters ha negato più volte di essere antisemita – anche tramite avvocati, soprattutto dopo la cancellazione del concerto di Francoforte nel 2023, dove fu definito “uno degli antisemiti più influenti del mondo”.
Il suo lavoro con i Pink Floyd gli ha garantito una base di fan ancora oggi estremamente fedele: i suoi concerti continuano a riempire arene, e il recente tour This Is Not a Drill ha registrato il tutto esaurito.
Ma la tendenza di Waters a trasformare i live in comizi non è particolarmente amata da tutti. Tuttavia, se non altro, è coerente: quando si tratta di sparare opinioni controverse, Roger Waters non delude mai.
È stato un sostenitore acceso di cause di sinistra: dalla Palestina a Julian Assange, fino alla leadership di Jeremy Corbyn. Waters ha definito il socialismo “una cosa buona”.
Eppure, tra i maltrattamenti verso i suoi compagni di band e dichiarazioni pubbliche sempre più offensive, sembra deciso a demolire, pezzo dopo pezzo, ciò che resta della sua reputazione. Una vera tragedia, almeno per chi considera i Pink Floyd una delle più grandi rock band britanniche.
Alcuni dei suoi momenti più incendiari (o semplicemente assurdi):
1977 – Sputo a un fan
I Pink Floyd erano ormai delle superstar, grazie a Dark Side of the Moon e Wish You Were Here. Ma il passaggio da band psichedelica e sperimentale a colosso da stadio non andava giù a tutti — soprattutto a Waters, ormai figura dominante in studio.
Il primo disco a portare davvero la sua impronta fu Animals (1977). Il batterista Nick Mason ha detto:
“Roger era in pieno controllo delle idee, ma teneva [Gilmour] a bada, lo frustrava deliberatamente.”
Durante il tour In the Flesh, Waters si isolò completamente. In un episodio diventato leggendario, sputò in faccia a un fan troppo euforico nel pubblico a Montreal, urlandogli:
“Cristo santo, smettetela con fuochi d’artificio e urla! Sto cercando di cantare!”
A fine tour, Gilmour era convinto che i Pink Floyd fossero finiti.
1980 – The Wall e il licenziamento di Rick Wright
Per motivi economici, la band andò avanti. Waters concepì The Wall, concept album autobiografico su una rockstar che impazzisce sotto il peso del successo.
Waters accentuò il suo controllo sulla band: pochi crediti per Gilmour (tranne per Comfortably Numb) e cacciò il tastierista Rick Wright, minacciando di non far uscire l’album se non fosse andato via.
Wright si prese la rivincita: fu assunto per il tour come turnista e fu l’unico della band a guadagnarci.
Anche se The Wall è ancora oggi un disco fondamentale, certi testi – come quello di Waiting for the Worms, in cui si parla di “accendere le docce e i forni per froci, negri, rossi ed ebrei” – oggi suonano molto meno ambigui di quanto si pensasse all’epoca.
1983 – The Final Cut
Ultimo album con la line-up classica (senza Rick Wright), è spesso considerato il peggiore.
Di fatto, un disco solista di Waters con Gilmour e Mason come ospiti.
Il tema: la guerra delle Falkland, la morte del padre di Waters, e l’odio verso Margaret Thatcher.
Molte tracce erano scarti di The Wall. Il risultato fu un flop commerciale e critico: Melody Maker lo definì
“Una pietra miliare nella storia dell’orrore musicale.”
Il disco accelerò la fine della band e aprì le porte a una lunga guerra legale.
1985–1987 – Battaglia legale per il nome Pink Floyd
Waters voleva sciogliere legalmente i Pink Floyd, convinto che senza di lui fossero “una forza creativa esaurita”.
Gilmour si oppose e dichiarò:
“Roger è come un cane sull’uscio e combatterò. È estremamente arrogante.”
La causa finì con Gilmour, Mason e Wright autorizzati a continuare con il nome Pink Floyd. Waters, però, non perse occasione per ridicolizzarli:
“Il loro album del 1987 (A Momentary Lapse of Reason) è una contraffazione piuttosto furba, ma le canzoni sono mediocri… i testi di Gilmour sono da terza categoria.”
Momento surreale della faida: la battaglia legale sugli iconici maiali gonfiabili. Waters vietò al gruppo di usarli. Alla fine, quelli dei Floyd dovettero essere dotati di genitali ben visibili per non confonderli con quelli di Roger.
2002 – Le prime uscite antisemite
Waters continuò a fare tour e a lanciare frecciate.
Riferendosi ai testi scritti da Polly Samson, moglie di Gilmour, li liquidò come
“Puro Spinal Tap.”
Nel documentario The Dark Side of Roger Waters (2023), il sassofonista Norbert Stachel racconta che Waters si rifiutò di mangiare cibo vegetariano in Libano, definendolo
“Cibo ebraico.”
Quando Stachel spiegò che la sua famiglia era morta nell’Olocausto, Waters rispose con un’imitazione grottesca di una contadina polacca e disse:
“Posso aiutarti a incontrare i tuoi parenti morti. Ti presento tua nonna defunta.”
Stachel affermò anche che Waters diceva:
“Gli ebrei non sono una razza. Sono uomini bianchi europei con la barba. Non sono diversi da me.”
2013 – Attacchi alla “lobby ebraica americana”
In un’intervista a Electronic Intifada, Waters disse che Israele è
“Un regime di apartheid.”
E che l’unico modo per combatterlo era il boicottaggio, come contro il Sudafrica.
Rivendicò di aver convinto Stevie Wonder a non suonare lì, e disse che la “lobby ebraica americana” impediva critiche pubbliche a Israele.2019 – Attacco a Madonna
Waters non ha mai avuto problemi ad attaccare colleghi che si esibiscono in Israele, ma nel 2019 scrisse direttamente a Madonna tramite The Guardian:
“Suonare in Israele serve solo a normalizzare l’occupazione, l’apartheid, la pulizia etnica, l’incarcerazione dei bambini e l’uccisione di civili disarmati.”
E aggiunse:
“Tutti, giovani e vecchi, inclusa Madonna, dovrebbero leggere la Dichiarazione dei Diritti Umani dell’ONU.”Inizio 2023 – L’ultimo chiodo sulla bara dei Pink Floyd
Dopo un’apparente riconciliazione nel 2005 (Live 8) e nel 2011 (un’apparizione all’O2 Arena), i fan speravano in un ultimo tour.
Ma a febbraio 2023, Polly Samson scrive su Twitter:
“Sei antisemita fino al midollo. Apologista di Putin, bugiardo, ladro, ipocrita, evasore fiscale, misogino, invidioso, megalomane, e fai finta di cantare.”
Gilmour retwitta e commenta:
“Ogni parola è dimostrabilmente vera.”
Waters minaccia azioni legali, ma finora non ha fatto nulla.Fine 2023 – Waters sotto accusa globale (e contrattacca)
Dopo anni di uscite contro Israele e in favore della Russia, Waters dice l’ennesima cosa inaccettabile:
in un’intervista con Glenn Greenwald, insinua che l’attacco di Hamas del 7 ottobre sia stato in parte “agevolato” dall’esercito israeliano.
Sui bambini israeliani decapitati, afferma:
“Sono storie inventate dagli israeliani.”
E sui palestinesi:
“Hanno agito con integrità e giustizia. La resistenza è legittima dal 1967.”
La condanna è universale: dai politici britannici fino all’amministrazione Biden, che definisce le sue performance a Berlino (dove Waters indossa un trench nero in stile nazista)
“Profondamente offensive.”
Dal 2023 a oggi – The Dark Side of Roger Waters
Il documentario omonimo rivela che ex collaboratori temevano di rivelare a Waters di essere ebrei per non essere licenziati.
Waters definisce il film
“Una propaganda ridicola e infondata.”
Poi, in un’intervista ad Al-Jazeera, attacca il regista John Ware:
“È un bugiardo sionista complice del genocidio dei palestinesi. Ho solo disprezzo per lui.”
Ware lo denuncia per diffamazione.
Nel febbraio 2025, l’Alta Corte britannica stabilisce che Waters ha espresso affermazioni diffamatorie come fatti, non opinioni, e il processo è attualmente in corso.Conclusione
Roger Waters è stato una leggenda del rock. Ma negli ultimi anni ha dimostrato che non basta avere talento per restare rilevanti — serve anche coscienza.
Per molti, non è più l’icona rivoluzionaria dei tempi di The Wall, ma una figura tragica che si è condannata da sola.».