David Gilmour e l’ispirazione del cottage di Donovan

Sulla newsletter web #532 The New Cue è stata pubblicata oggi (29 settembre) una lunga intervista con Donovan, cantautore, chitarrista e poeta scozzese, celebre negli anni Sessanta e figura centrale nel periodo della “Summer Of Love“. L’articolo completo è disponibile qui.

In un momento dell’intervista Donovan cita David Gilmour, con il quale ha collaborato alcuni anni fa per l’album “Gaelia: The Sulan Sessions“, registrato negli anni Novanta ma pubblicato solo nel 2022.
«Il risultato più grande è stato prima di tutto rendermi conto di essere un catalizzatore (…). In qualità di catalizzatore, ho contribuito a molti possibili cambiamenti per vari artisti importanti nel mondo (…). Uno di questi era David Gilmour dei Pink Floyd. Mi ha detto: “Sai che ho comprato il tuo cottage?”. Io ho risposto: “Sì? Perché hai comprato il mio cottage?” e lui ha detto: “Hai scritto tutte quelle maledette canzoni lì”. Una canzone di Sunshine Superman si intitolava Three King Fishers e lui mi disse: “Quando ho sentito quella canzone, ho capito quale sarebbe stato il mio futuro con la band di cui facevo parte, che immagino fosse i Floyd, ho capito quale direzione prendere grazie a una delle tue canzoni”. Questo è l’effetto di un catalizzatore, ma non lo sapevo nemmeno io finché non me lo ha detto lui. E lui non sapeva di aver comprato il mio cottage. Mi disse: “Forse tutto quello che è successo lì mi avrebbe influenzato”. Un catalizzatore è uno strano animale… un animale umano… io.».

Donovan aveva già parlato del cottage in una intervista con Variety il 25 novembre 2022, raccontando il loro primo incontro:
«Ho incontrato David nella tenuta di campagna di Lord Michael e Lady Marina Cowdray. Questi due cari e nobili amici miei e di Linda organizzavano dei saloni straordinari dove si riunivano i creativi più innovativi nel campo della musica e della consapevolezza. Presto Linda e io ci siamo diretti con Michael, Marina e Sua Santità il tibetano Gylwang Drukpa del Ladakh sull’Himalaya per fondare una scuola in Ladakh. Ma torniamo al salone. Quella sera da Marina David e io chiacchierammo di come avesse comprato il mio cottage negli anni ’60, quando sposai Linda e me ne andai. Perché, chiesi? Disse che il brano ‘Three Kingfishers’, tratto dal mio album ‘Sunshine Superman’ del 1966, lo aveva lanciato in una direzione musicale celestiale, e quindi quando vendetti il ​​mio cottage, dove avevo scritto così tante delle mie canzoni, lui voleva essere nel mio spazio creativo. Ha senso, in un certo senso, alla Floyd. David aveva già imparato a volare (aveva anche scritto una canzone sull’argomento) e volò in Irlanda per la sessione. David portò con sé il suo roadie della chitarra, che installò due amplificatori in studio, gli diede la sua Stratocaster rosa e il suo suono unico e inconfondibile ci incantò tutti».

Nino Gatti