Radio France ha trasmesso ieri (14 ottobre) una intervista del giornalista francese Michka Assayas con David Gilmour. Lo speciale è andato in onda all’interno del programma di Assayas intitolato “Very Good Trip” ed è disponibile tramite questo link.
La pagina del programma contiene anche il seguente testo di presentazione:
14 ottobre 2024 – David Gilmour e i suoi eredi inaspettati, da Thurston Moore ai Coldplay
Michka Assayas ci porta in un giro nella bella campagna inglese avvolta dalla nebbia. E quando vi dirò di chi si tratta, probabilmente resterete sorpresi.
Il tocco, il suono della chitarra avrebbero potuto mettervi sulla pista giusta, anche se la voce femminile che avete appena ascoltato forse non vi dice nulla. Ebbene sì, è proprio David Gilmour, co-fondatore dei Pink Floyd, a firmare le note malinconiche, quasi liquide, tipiche del suo stile, che chiudono il brano che avete appena ascoltato, “Between Two Points”. E la voce femminile? Appartiene a sua figlia, Romany Gilmour, che interpreta questo brano presente nel nuovo album del padre, il primo da solista dal 2015. Una canzone che, in realtà, non è né di lui né di lei, ma è una cover di un oscuro duo folk inglese, i Montgolfier Brothers, attivo alla fine del secolo scorso. Il loro stile, molto delicato e trattenuto, mi ha ricordato quello del duo norvegese Kings of Convenience.
È una canzone triste, molto triste, di resa di fronte alle prove che impone un mondo ostile: “Lasciali calpestarti, hanno ragione loro, hai torto tu”, canta un coro in sottofondo. “Sorridi mentre soffri e prendi botte, firma a occhi chiusi”. Cose che ci diciamo, a volte, quando ci sentiamo proprio giù. Prima di rialzarci, quando ci si riesce.
Se avete seguito da vicino le vicende di Gilmour negli ultimi anni, forse sapete che ha mostrato un lato molto inaspettato di sé. È iniziato tutto durante il lockdown. Lo abbiamo visto all’interno di un fienile ristrutturato, chitarra acustica alla mano, seduto a un tavolo con tovaglia a quadretti, circondato dalla famiglia, in un’atmosfera da tipica domenica piovosa d’autunno. Gilmour, con l’aria di un nonno tranquillo e bonario, cantava vecchie canzoni a lui care: brani dell’amico scomparso Syd Barrett, fondatore dei Pink Floyd, e diverse canzoni di Leonard Cohen, che assumono un nuovo significato con gli anni.
Molti hanno scoperto così la bellissima voce della figlia Romany, che canta accompagnandosi all’arpa. La sua presenza regala, a mio avviso, i due momenti più toccanti del nuovo album di Gilmour, intitolato “Luck and Strange”. Verso la fine della puntata ascolteremo un altro brano interpretato da Romany, scritto stavolta da Gilmour, che chiude l’album ed era già stato diffuso nel 2020. Lo avevo passato in radio e ne ero rimasto colpito per la sua bellezza.
In un’intervista alla rivista Mojo, Gilmour ha dichiarato che questo è il miglior album che abbia mai fatto da “The Dark Side of the Moon” (1973) o da “Wish You Were Here” (1975). Ha lavorato con il giovane produttore Charlie Andrew, già noto per la collaborazione con London Grammar, che – come dice lui – l’ha “portato fuori dalla sua zona di comfort”. Non aspettatevi però effetti vocali tipo Auto-Tune o sonorità alla Kanye West. Il massimo della “follia” musicale, per un perfezionista come Gilmour, è per esempio aggiungere in sottofondo al brano “The Piper’s Call” un coro di voci volutamente stonate o fuori tonalità. Per lui, questo è caos, anarchia, perfino follia.
Dalle sessioni in famiglia nel fienile, si percepisce che la sua voce è ormai quella di un uomo anziano, che ha vissuto molti eccessi – lo ammette lui stesso – anche se ha smesso tutto da trent’anni. Tranne un po’ di alcol, ogni tanto.
I fan ritroveranno in “Luck and Strange” quel tipico suono di chitarra, sia acustica che elettrica, che amano tanto. Le atmosfere ampie, serene, quasi maestose, che ricordano i Pink Floyd. Ci sono cori, archi, slanci eterei. E una fedeltà a sé stesso, che si riflette anche nell’ambito familiare: la moglie, la scrittrice Polly Samson, che lui definisce la sua musa, scrive i testi delle canzoni.
In questi giorni, Gilmour è in concerto alla Royal Albert Hall di Londra. Un’altra data è prevista domani. Poi andrà a New York e Los Angeles, ma nessuna data in Francia, purtroppo.
Questa sera, un programma ispirato da quella tipica dolcezza fluttuante inglese, perfetta per l’autunno.
Brani in playlist:
David Gilmour – “Between Two Points (with Romany Gilmour)”
Peter Bruntnell – “Sharks” dall’album Houdini and the Sucker Punch
The Clearwater Swimmers – “Heaven’s a Bar”
Thurston Moore – “New in Town”
Shugo Tokumaru – “Hitofuki Sote”
One True Pairing – “Be Strong”
Orcas – “Riptide”
Wand – “Goldfish”
Chrysanths – “Stones”
David Gilmour – “Yes I Have Ghosts” (with Romany Gilmour)