Il vinile “quad-liquid” di “Wish You Were Here”

Dai profili social ufficiali dei Pink Floyd arriva oggi (26 ottobre), a sorpresa, l’annuncio di una nuova pubblicazione legata al cinquantenario dell’album “Wish You Were Here”.

Si tratta di un’esclusiva edizione “quad-liquid” del disco, che sarà disponibile il 12 dicembre 2025, disponibile in pre-ordine per un periodo di tempo limitato attraverso questa pagina dedicata sul sito della Bad World, etichetta inglese specializzata nella produzione di vinili “liquid-filled”, caratterizzati da una membrana interna contenente liquido colorato.

Un filmato di presentazione di questo speciale vinile è stato diffuso oggi dai Pink Floyd (visibile a questo link).
Il sito Bad World presenta così questa nuova release:
«Per celebrare il 50º anniversario di “Wish You Were Here” dei Pink Floyd, arriva questa esclusiva edizione LP quad-liquida pubblicata da Bad World.
Il disco include “Shine On You Crazy Diamond”, l’ipnotica “Welcome to the Machine”, la tagliente “Have a Cigar” e l’immancabile title track “Wish You Were Here”.
Considerato senza dubbio uno degli album più importanti nella storia della musica popolare, “Wish You Were Here” affronta temi come assenza, isolamento, transitorietà e critica all’ipocrisia dell’industria musicale, riflessi anche nella sua iconica copertina.
A cinquant’anni dalla sua pubblicazione, “Wish You Were Here” suona ancora potente e attuale come allora

Qualcuno potrebbe chiedersi come sia possibile realizzare un vinile che al suo interno contiene quattro sezioni distinte, ciascuna riempita con un liquido di colore diverso, senza che questi si mescolino tra loro.

Sul sito della Bad World viene spiegata la procedura che consente di ottenere questo sorprendente effetto:
«Gli LP riempiti di liquido non sono una novità, ma gli attuali metodi di produzione fanno sì che pochissime persone possano effettivamente possederli. La maggior parte viene realizzata utilizzando due lati di un LP tagliati al tornio, che vengono poi incollati a mano con un distanziatore di plastica e i liquidi (di qualità variabile) vengono quindi iniettati nella cavità.
Il problema, oltre alle incongruenze nella qualità e nella sigillatura, è che sono incredibilmente laboriosi da realizzare, costosi e solitamente prodotti in tirature molto piccole, inferiori alle 50 unità, con una qualità audio peggiore rispetto al formato esistente.
Dopo 18 mesi di sviluppo, Bad World è riuscita a risolvere questi problemi, producendo i dischi su larga scala utilizzando processi industriali e stampandoli con presse tradizionali, il che significa la stessa eccezionale qualità audio che ci si aspetterebbe da un LP e processi di sigillatura industriali per garantire l’assenza di perdite.
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Nino Gatti