Gilmour, nuova intervista sul Live at Pompeii

Sulla pagina ufficiale Facebook di David Gilmour è stata pubblicata oggi una intervista al chitarrista, realizzata con le tantissime domande che sono state inviate all’artista tramite i suoi canali social. La richiesta di domande era stata pubblicata il 25 settembre con questo post e questa foto inserite sul profilo Facebook dell’artista: “Questo sabato segna un anno dall’uscita di Live at Pompei, e David ha accettato di rispondere alle tue domande sul film live, l’album e sul concerto stesso. Se c’è qualcosa che ti piacerebbe chiedergli di Live at Pompei, allora ti preghiamo di postare la tua domanda nei commenti qui sotto. Selezioneremo alcuni dei nostri preferiti e quindi pubblicheremo le risposte di David qui!”.
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Ecco la traduzione delle undici domande realizzate dai fan.

Mille grazie alle migliaia di voi che avete inviato domande su Live At Pompei, per festeggiare il primo anniversario dell’uscita del film / album dal vivo (uscito un anno fa oggi)! Ecco alcune risposte:

Caro David, prova a descrivere l’atmosfera del posto. Per te è stato qualcosa di mistico trovarti lì? Una specie di connessione con il passato e con l’anima di un vulcano assonnato?
Tudor Runcanu (via Facebook)
Le connessioni con il passato sono potenti a Pompei. Senti che stai camminando sui passi delle persone che sono venute ad intrattenere e ad essere intrattenute tanti anni fa. Ci sono altri posti dove hai questa sensazione in Italia, in Grecia, in Turchia e nel Medio Oriente, ma da nessuna parte lo senti più vicino di quanto non lo sia a Pompei.

Quella particolare notte il tuo assolo su In Any Tongue è stato epico. Ti ho visto in quel tour al Madison Square Garden e ho pensato che il tuo modo di suonare la chitarra fosse fenomenale e migliore più che mai. Richiede più pratica o diventa più difficile mantenere la creatività quando si invecchia?
John Simonds (via Facebook)
Io non mi esercito, davvero. Il processo di creare un album e fare le prove per un tour sono tutta la pratica che faccio. Mi piace un assolo di chitarra che abbia un inizio riconoscibile, in modo da far entrare me e il pubblico nel groove e, a seconda di quanto mi sento creativo e fluente in quella notte, stabilire quanto mi sento libero di muovermi in un nuovo territorio .

Puoi offrire una piccolo spaccato di ciò che stai pensando o cercando quando costruisci una scaletta per uno spettacolo?
Scott Wallen (via Facebook)
Ci sono molte cose da tenere in considerazione quando si lavora su una scaletta. Vuoi che i ritmi e le chiavi non siano troppo simili, devi considerare il significato delle canzoni mentre si susseguono, è necessario bilanciare le canzoni più recenti che le persone conoscono meno bene rispetto alle vecchie preferite e devi costruire verso un climax alla fine. È molto difficile farlo bene e ci sono un sacco di riflessioni. Spero che tu abbia approvato.

Mr. Glimour. Mi è piaciuto molto il DVD. Solo una rapida domanda sull’attrezzatura. Sono un po un nerd della chitarra. Sappiamo tutti dell’iconica Black Strat, ma mi stavo chiedendo qualcosa sulla Telecaster. Ho sentito che c’è un pick-up vintage di un Broadcaster nel ponte, ma la chitarra è cablata come Broadcaster o come una semplice Tele?
Edward Blakemore (via Facebook)
La vecchia Tele che chiamo “The Workmate” è iniziata, prima che io l’avessi, come una Esquire. Ea stato aggiunto un pick-up al manico prima che io l’abbia avuta, che poi ho cambiato per un pickup proveniente da una Stratocaster.
Il pick-up al ponte è quello che c’era quando l’ho presa, non so bene di cosa si tratta e confesso che non so quale sia la differenza tra i cablaggi di una Broadcaster e quelli di unaTele.

Quanto è stata forte la voglia di toglierti la maglietta come nel 1972?
Ed Hydock (via Facebook)
Ho dato un’occhiata a me stesso nello specchio del bagno e ho pensato.:‘Nah’.

Hai suonato con una delle chitarre che hai usato nel primo concerto a Pompei del 1971?
@telecasttro (via Instagram)
Sì, ho suonato la Black Strat in entrambi.


(foto di Polly Samson)

Cosa hai fatto prima di salire sul palco quella notte? Hai qualche rituale?
@raygultomWhat (via Instagram)
Non ho rituali, soltanto alcuni esercizi di riscaldamento vocale.

Ciao David, vengo dall’Iran. Sei il mio amore. Perché non canti Echoes in Italia?
@ hadiravanshad24 (tramite Instagram)
Echoes per me è tanto l’interazione tra Rick e me stesso e dopo la sua morte nel 2008 ho deciso di non suonarla più.

Quale pensi che sia meglio. L’originale o la rivisitazione?
@ sjd0105 (via Twitter)
È impossibile confrontare i risultati delle due esibizioni, sono così diversi. Nel 1971 stavamo realizzando un film per lo più alla luce del giorno. Si trattava di fare una performance di una canzone, spesso diverse volte, fino a quando il regista era soddisfatto di avere tutte le riprese di cui aveva bisogno: passava molto tempo seduti senza fare niente. Inoltre, non c’era pubblico.
Nel 2016 stavamo suonando dal vivo di sera, esibendoci il meglio possibile a un pubblico entusiasta. L’atmosfera era molto diversa. Il 2016 è stato molto più piacevole.

Se potessi sussurrare qualche consiglio al tuo io più giovane a Pompei, basato su tutte le tue esperienze tra i due concerti di Pompei, quale sarebbe
@musicandwords (via Twitter)
Tieni la maglietta …

Questo evento ha chiuso una carriera, oppure ci sono piani futuri per un nuovo album o un tour?
@nicksthatoneguy (via Twitter)
Non ho piani immediati per un album o un tour, ma ciò non significa che mi sia ritirato.