Boumendil porta Gilmour in tribunale

La rivista televisiva francese Télérama ha svelato ieri (18 novembre) un retroscena riguardante una disputa legata ai diritti d’autore, che coinvolge Michaël Boumendil e David Gilmour; una notizia che fino a ieri non era stata resa nota.
Nel 2015 infatti era uscito l’album “Rattle That Lock” del chitarrista, la cui traccia omonima era nata quando, nel 2013, egli si trovava alla stazione ferroviaria di Aix-en-Provence e ascoltò le quattro note del jingle utilizzato per gli annunci dalle ferrovie francesi SNCF. Queste note, avevano colpito il musicista, che in seguito affermò in diverse interviste che gli facevano venir voglia di ballare. Fu ispirato a punto tale che quel giorno registrò quella musica con il suo iPhone e quelle note finirono in apertura del suo singolo Rattle That Lock, che aveva trainato l’album al primo posto in classifica in diversi paesi del mondo.
Ovviamente prima della pubblicazione erano state prese tutte le precauzioni del caso. Tramite la SNCF era stato contattato l’autore, il compositore francese, Michaël Boumendil, col quale fu firmato un contratto per poter riprendere quel suono.
Oggi si scopre che Boumendil, inizialmente entusiasta per questa clamorosa opportunità offertagli dal chitarrista dei Pink Floyd, ha deciso tre anni dopo di citare in giudizio la compagnia di David Gilmour, pretendendo ulteriori 450mila euro rispetto a quanto avevano già pattuito (la canzone era accreditata ad entrambi). Boumendil sostiene che l’accordo era quello di non usare il il suono originale ma di ricreare in studio le quattro note. Questa richiesta ha sorpreso l’entourage di Gilmour, che durante le registrazioni informò Boumendil dei progressi della canzone in fase compositiva, tanto da invitarlo a Londra per ascoltare il brano prima della pubblicazione ufficiale (vedi foto).
Sarà stato probabilmente questo il motivo per cui nel maggio 2018 il tribunale ha respinto le accuse di Boumendil, indicando nelle motivazioni che era passato troppo tempo per trovare dei cavilli sul loro accordo del 2015, condannando così Boumendil a pagare le spese legali sostenute da Gilmour.
Il francese però non si è perso d’animo ed è ricorso in appello. Si attendono così le nuove decisioni del tribunale.

Gilmour e Boumendil negli studi Astoria di Londra.