Roger Waters sostiene la Global Sumud Flotilla

Roger Waters è stato intervistato in video collegamento dal giornalista Fabrizio Rostelli per l’Ansa.
Sul canale YouTube di Alanews è stato diffuso qualche ora fa il video dell’intervista. Waters ha inviato un suo messaggio di solidarietà alla Global Sumud Flotilla, che si dirige verso Gaza allo scopo di portare aiuti essenziali per la popolazione, affermando “Seguiamo insieme la stessa bussola morale”.
Il musicista sostiene l’importanza della presa di coscienza del popolo di tutto il mondo che a suo dire sta prendendo posizione sul genocidio.

Waters afferma:
Il grande vantaggio che voi della flotilla avete rispetto all’IDF, in realtà rispetto all’intero Israele, ed è un vantaggio enorme soprattutto perché in questo momento vi trovate in alto mare, è che avete una bussola morale da seguire. E la state seguendo e vi sta guidando nella giusta direzione, per fare qualcosa di buono, cosa che state facendo. Siete un esempio per tutti noi, seguendo quella bussola morale attraverso il mar Mediterraneo fino a raggiungere le coste di Gaza e scaricare tutto il cibo, le attrezzature, il materiale medico, i medicinali e tutto ciò di cui i nostri fratelli e sorelle di Gaza hanno bisogno. Io sto seguendo la stessa bussola morale che state seguendo voi e avete miliardi di persone in tutto il mondo che pensano che quello che state facendo sia davvero grandioso. Noi vi seguiamo, stiamo tutti seguendo quella bussola morale insieme a voi. Quindi grazie per il vostro esempio.

È molto imrpobabile che una qualsiasi delle imbarcazioni riesca a consegnare latte per neonati o cibo o qualsiasi altra cosa a Gaza, perché gli israeliani probabilmente le intercetteranno tutte, probabilmente in acque internazionali, potrebbero o non potrebbero uccidere qualcuno. Probabilmente arresteranno tutti. Rimango sbalordito ogni giorno dal fatto che non abbiamo fermato questo genocidio dall’esterno, che i nostri governi non l’abbiano fatto. E questo è uno degli aspetti interessanti di tutto questo scenario che si è sviluppato negli ultimi 77 anni, dal 15 maggio 1948: ci è voluto così tanto tempo prima che la gente pensasse anche solo a porvi fine. E ovviamente le ragioni sono molto complesse e ne ho parlato ampiamente, perché questo è un modello che noi europei abbiamo costruito. Il modello che gli israeliani stanno usando per commettere un genocidio contro il popolo palestinese è un modello che gli europei hanno inventato quando hanno scoperto come costruire grandi imbarcazioni di legno e hanno navigato in tutto il mondo alla ricerca di pezzi di terra da rubare e di indigeni da uccidere e saccheggiare. Questo è esattamente ciò che sta facendo lo stato di Israele in Palestina, ma è ciò che tutti i paesi potenti d’Europa fanno da centinaia di anni. Quella che potrebbe essere una novità, è che questa Flotilla è importante perchè dimostra che noi, gente comune in tutto il mondo, il sud del mondo sta iniziando a sviluppare una voce. Noi, le persone che sono sempre state vittime del colonialismo e dell’imperialismo, stiamo iniziando a parlare con i nostri cuori e le nostre menti e la voce della ragione sta iniziando a farsi un po’ più forte. Quindi sempre più persone stanno iniziando a dire: “Ci preoccupiamo dei nostri fratelli e sorelle”.

E in questo caso specifico, ovviamente, della difficile situazione dei nostri fratelli e sorelle in Palestina”. Per quanto tragico sia dover vivere questi tempi e convivere con così tanto dolore e agonia, potrebbe essere l’opportunità che la gente comune di tutto il mondo aspettava per prendere posizione contro queste manifestazioni di avidità fasciste, naziste, come volete chiamarle, imperialiste, disumane, degradanti e disgustose, a cui assistiamo e che stiamo osservando.

Sono in grado di immaginare di essere in una piccola barca là fuori, nel mar Mediterraneo, ora? In un certo senso vorrei essere accanto alle altre imbarcazioni di quella Flotilla. Cosa succederà? Non c’è modo di saperlo.

Dobbiamo invece invertire la rotta della loro nave, la nave dello stato perché sta navigando verso gli scogli. Non è solo lo stato di re Trump o quello di Keir Starmer. È il nostro stato che stanno spingendo verso gli scogli perché non hanno una bussola morale. Non credono nell’amore e nella verità. Noi sì”.

Nino Gatti