Roger Waters da qualche tempo si è schierato a favore di Steven Donziger, sessantenne avvocato americano che ha speso gran parte della sua vita a fianco delle popolazioni indigene dell’Ecuador, vincendo una storica sentenza contro la Chevron, accusata di scaricare rifiuti petroliferi cancerogeni nella foresta pluviale in Amazzonia. Nonostante la causa sia stata vinta dal legale statunitense, la Chevron – che dovrà versare quasi 10 miliardi di euro come risarcimento per il danno ambientale causato dal giacimento petrolifero Lago Agrio – ha combattuto tenacemente l’avvocato, intentando una causa contro di lui a New York, mandandolo in rovina grazie alla propria potenza politica ed economica. Donziger, agli arresti domiciliari da due anni, è stato dichiarato colpevole lo scorso luglio e rischia una pena detentiva di sei mesi. A fianco dell’avvocato Roger Waters, che in questi mesi lo ha sostenuto numerose volte in questa battaglia, come nell’aprile 2020 quando, a fianco di Alec Baldwin e a 29 premi Nobel si erano schierati a favore della causa. La cosa si ripeteva il 9 settembre 2020, quando Waters aveva pubblicato il video intitolato “Support Steven Donziger Against Chevron”, che utilizzava l’audio di “In The Flesh?” dei Pink Floyd, mentre il 20 dicembre 2020 pubblicava il video “Free Steven Donziger” nel quale auspicava la libertà di Donziger. Non solo: lo scorso 23 febbraio, Waters aveva pubblicato un tweet intitolato “Hey Judge Kaplan Leave my friend Steven Donziger TF alone”, ritweetando quanto pubblicato dall’avvocato due giorni prima.
Il 16 agosto 2021 Waters ha appoggiato pubblicamente ancora una volta l’avvocato Steven Donziger, intervenendo nel podcast intitolato “The Persecution of Steve Donziger: Roger Waters and Steve Donziger” nel programma “Live on the Fly” trasmesso sul canale YouTube di Randy Credico. Politico americano, comico, conduttore radiofonico e attivista, ex direttore del William Moses Kunstler Fund for Racial Justice, Credico è persona schierata al fianco di Assange e Wikileaks, tanto da essere accusato di essere l’intermediario di quanti hanno trafugato le email di Hillary Clinton, pubblicate su WikiLeaks nel 2016.
Waters è presente in due diversi momenti del video. Al minuto 29:30 viene mostrato in anteprima mondiale il nuovissimo video che promuove il tour 2022 dell’artista, intitolato “This Is Not A Drill”. Tra immagini del tour 2018 e con il sottofondo della canzone dei Pink Floyd “Sheep”, Waters lancia le nuove motivazioni che lo hanno spinto a presentare questi nuovi concerti: “Nel 1972, mi sono svegliato una mattina e ho avuto questa grande illuminazione. / Questo è quanto. Stavo pensando che mi stavo preparando per qualcosa. Ma non è così”. Qui cita il testo della canzone “Time”: “I just missed the starting gun (Ho appena mancato il colpo di pistola della partenza”. La mia vita sta accadendo ORA. Seguono alcune immagine sulle quali sono sovrapposte alcune parole chiave come Fascism, Polarization mescolate al filmato della Battersea Power Station ricreata durante i suoi concerti del tour “Us + Them”. Waters prosegue: Questa mattina, improvvisamente ho pensato: “Cazzo! E se tutti noi avessimo mancato il colpo di partenza? E se la corsa fosse finita?”. La scritta in grande recita Roger “Waters – This is not a drill – Live in the round” e si ascolta l’effetto introduttivo di “In the Flesh”. A fine filmato, Credico intervista in video Waters collegato dal suo studio di registrazione, mentre dalla sua abitazione è collegato in video anche Steven Donziger.
“È la stessa storia. È esattamente la stessa storia – ha affermato Waters durante il programma – È così che i governi e le grandi imprese si accordano tra loro per ignorare lo stato di diritto al fine di perseguire il loro obiettivo. Quindi, i loro obiettivi sono riempire le tasche degli oligarchi di denaro a spese della gente comune del mondo che sta morendo mentre parliamo”.
L’accorato intervento di Waters prosegue fino a fine programma (che dura poco più di un’ora).
Prima della trasmissione era stato annunciato che Waters avrebbe presentato alla fine della trasmissione un nuovo brano. La traccia, che è stata fatta ascoltare a partire dal minuto 59:01, si intitola “The Bar” ed è dedicata al caso di Donzinger. Dalla durata totale di due minuti e 45 secondi, sembra più una demo che un brano finito, con gran parte del cantato di Waters effettuato sul suono di un pianoforte. All’interno di questo video vengono mostrate le foto della visita che Waters effettuò nel novembre 2018, durante una pausa del suo tour Us + Them, alle popolazioni indigene dell’Ecuador, delle quali vengono mostrate diverse foto in occasione di alcune loro manifestazioni di protesta. Fu in quell’occasione che l’artista toccò con mano i disastri ambientali perpetuati dalla Chevron nella foresta Amazzonica, causa alla quale anche Sting risulta particolarmente attivo al fianco dell’ex Pink Floyd. Il testo della canzone si riferiscono al caso Donziger che, a detta di Waters, ricorda tantissimo la persecuzione perpetuata nei confronti di Julian Assange.
Questo il video integrale dell’intervista che sul finale contiene il video della nuova canzone di Waters: